SILVI – Sarà eseguita domani l’autopsia sul corpicino di Tommaso Galizzi, il bambino di 5 anni della Val Brembana, annegato ieri pomeriggio nella piscina dell’hotel Abruzzo Marina dove trascorreva le vacanze con i genitori e il fratello più grande. Il pm di turno Enrica Medori vuole conferme dall’anatomo patologo Giuseppe Sciarria all’ipotesi della congestione digestiva quale motivo del decesso del piccolo.
Proprio per permettere l’esecuzione di questo atto irripetibile, il magistrato ha iscritto quattro persone sul registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo: si tratta dei genitori, del bagnino in servizio al momento della tragedia e del direttore della struttura. Si tratta di atto dovuto, doloroso ma necessario per chiarire la dinamica e le cause della tragedia.
Al momento non ci sono segni evidenti di altra causa, come confermato dalla prima ispezione cadaverica e dal rapido esame del cibo rimesso dal piccolo durante le manovre rianimatorie. Sul corpo non ci sono traumi evidenti che facciano pensare cioè ad un colpo ricevuto mentre faceva il bagno e che possano essere stati all’origine della perdita dei sensi di Tommaso, finito sott’acqua in pochi secondi. A conferma di questo, grazie anche alla ricostruzione fatta attraverso le immagini delle telecamere dell’area beach, la piscina dell’hotel non è stata posto sequestro, come riferito in un primo momento: l’impianto natatorio è in regola, come confermato anche dalla documentazione acquisita dai carabinieri della stazione di Silvi. Il piccolo, inoltre, che stava giocando in acqua con il fratello di 8 anni e altri amichetti, si era immerso nella zona riservata ai bambini della piscina unica, separata fisicamente da quella dove l’acqua è più alta. Il recupero del corpicino è stato effettuato nella zona adulti, dove il piccolo era finito sott’acqua.